Ciao a te caro lettore e benvenuto in questo nuovo articolo dedicato allo sbiancamento. Leggendolo scoprirai la risposta ad alcune delle domande più frequenti su questa tipologia di trattamento. Nel precedente articolo ho parlato della differenza fra sbiancamento domiciliare e professionale e ti ho messo in guardia sulla poco documentata efficacia dei prodotti presenti su internet. Infine ho parlato di alcuni dentifrici ed agenti abrasivi che rimuovono le macchie più superficiali.
Adesso procediamo con le domande più frequenti da parte dei miei pazienti. Eccone alcune:
Iniziamo a rispondere alla prima.
Quando un paziente ci richiede uno sbiancamento la prima cosa fondamentale è capire quali sono le sue aspettative e chiarire in ogni caso che l’obiettivo sarà quello di riportare il dente al suo colore naturale. Non esistono infatti prodotti miracolosi.
Il colore dei denti viene valutato con una scala colori di riferimento, la Scala Vita, e in alcuni casi mediante l’ausilio di un dispositivo di altissima precisione chiamato spettrofotometro. Nei nostri studi utilizziamo anche un sofisticato scanner intraorale che permette di definire il colore del paziente mediante uno speciale rilevatore. Con esso si può simulare inoltre, in tempo reale, uno sbiancamento.
La Scala Vita è composta da 16 colori organizzati per toni (A-D)
Durante la prima visita si cerca dunque di capire quale sia il colore d’origine del paziente e quale risultato egli vorrebbe raggiungere. In base al colore che il paziente vorrebbe ottenere si valuterà prima di tutto la fattibilità del trattamento e in seguito si deciderà il tipo di prodotto ideale.
Per quanto riguarda la domanda numero 3, esistono delle condizioni per cui non è possibile effettuare il trattamento, infatti la legge vieta alle donne in gravidanza e in fase di allattamento di sottoporsi a trattamenti non strettamente necessari .
E’ inoltre vietato prima del raggiungimento della maggiore età.
E’ controindicato invece a chi presenta allergie ai perossidi, cattive condizioni dentali come carie, fratture, radici esposte, pigmentazione severe da tetracicline , a coloro che soffrono di patologie polmonari e respiratorie, e a coloro che son sottoposti a terapia antinfettiva, antinfiammatoria, immunosoppressiva.
Vi sono delle circostanze per cui è sconsigliato sottoporsi a tali trattamenti quali denti ipersensibili al caldo/freddo , pazienti forti fumatori. Tuttavia, prima di eseguire il trattamento sbiancante si esaminerà la salute orale del paziente prescrivendo eventualmente una o più sedute di igiene orale con l’Igienista Dentale che la seguirà periodicamente al fine di ottenere uno stato idoneo a ricevere lo sbiancamento.
Per rispondere alla quarta domanda , bisogna dire che ogni tipologia di prodotto ha una sua durata indicativa che è condizionata comunque dalle abitudini di vita del paziente , quali igiene orale domiciliare, abitudini alimentari come uso di bevande e cibi dal forte potere pigmentante (caffè , tè, vino, ecc.) e abitudini viziate quali il fumo.
Come per i trattamenti estetici in generale anche lo sbiancamento non è un trattamento permanente, ciò significa che avrà necessità qualora il paziente lo ritenga opportuno, di un mantenimento o rifacimento poiché trascorso il lasso di tempo, si verificherà una recidiva del colore.
Grazie alla gentilezza delle nostre assistenti e agli aggiornamenti in psicologia e gestione della paura siamo in grado di rendere gli interventi del tutto atraumatici per bambini e adulti. Andare dal dentista non è mai stato così piacevole!