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I limiti dell’Implantogia Soft: cosa fare se non rientri nei pazienti candidati

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Ciao a te caro paziente, probabilmente se mi conosci da un po’ e hai letto altri articoli sai che l’implantologia Soft è un nuovo modo di tornare a sorridere grazie al digitale favoloso. Il metodo si presta particolarmente bene nei pazienti anziani, nei pazienti che hanno paura del dentista (magari sei fra questi), nei pazienti diabetici e con problemi di coagulazione o semplicemente se vuoi ottenere il tuo nuovo sorriso senza tagli col bisturi nè punti di sutura.

C’è da ricordare in ogni caso che l’implantologia Soft non può essere svolta in tutti i casi. Ci son infatti dei limiti che vanno analizzati e lo scopo di questo articolo è proprio quello di trattarli. Ma non preoccuparti, troveremo una soluzione anche in questo caso. Ecco le controindicazioni principali:

  1. Controindicazioni all’implantologia generale;
  2. Utilizzo di bisfosfonati per uso orale e venoso;
  3. Mancanza di gengiva nella zona attorno all’impianto;
  4. Mancanza totale di osso;
  5. Scarsa apertura della bocca;
  6. Necessità di risparmio elevato.

Anche se l’intervento non presenta tagli col bisturi o punti di sutura bisogna ricordare che si tratta sempre di un intervento chirurgico. Questo significa che nel caso di pazienti estremamente anziani (ultranovantenni) risulta difficile riuscire ad intervenire nonostante la mini-invasività della tecnica. Lo stesso vale per i pazienti estremamente compromessi dal punto di vista della salute che andrebbero trattati in strutture apposite, valutando al meglio il rapporto fra rischi e benefici.

L’implantologia mini-invasiva permette, grazie all’utilizzo della guida chirurgica, di risparmiare tempo e sofferenze al paziente. La tecnica è particolarmente adatta a diverse tipologie di paziente come gli odontofobici, gli anziani o chi ha diverse malattie. Ci son alcuni casi in cui tuttavia non è possibile svolgere l’intervento con questa metodica. Quali sono questi casi? Vediamo di analizzare i più frequenti.

Una controindicazione all’implantologia generale è l’uso di bisfosfonati. Questi ultimi sono dei farmaci che vengono assunti per via orale in caso di osteoporosi o per via endovenosa nella cura di metastasi ossee o mieloma multiplo. Se il paziente utilizza questi farmaci c’è il rischio di sviluppare una necrosi ossea pertanto non è possibile inserire gli impianti.

Nel caso di mancanza di gengiva, come detto in un articolo precedente, sarà necessario eseguire un taglio per riposizionare al meglio la gengiva e dare protezione all’impianto. Inoltre per favorire una migliore guarigione è necessario usare dei punti di sutura per chiudere al meglio la ferita. In questi casi non è possibile pertanto usare la chirurgia mini-invasiva. Il dentista valuterà caso per caso la tipologia di intervento necessaria.

In caso di mancanza di osso grazie alla chirurgia computer guidata si riesce spesso ad inserire ugualmente gli impianti cercando col software ogni millimetro disponibile dell’osso e sfruttando la precisione della guida chirurgica. Ci son dei casi tuttavia in cui l’osso è completamente assente, o per altezza, o per spessore o per entrambe le cose. In questo caso purtroppo bisogna prima ricostruire l’osso mancante e per farlo si deve aprire la gengiva. In questi casi non è possibile usare l’approccio mini-invasivo.

In caso di scarsa apertura della bocca ci possono essere delle difficoltà nel posizionamento della guida chirurgica, che ha un certo ingombro. In questi casi ci possono essere delle difficoltà nell’inserimento dell’impianto. Anche questa situazione viene valutata in studio dal dentista.

Infine l’implantologia mini-invasiva richiede un notevole investimento tecnologico per l’acquisto della attrezzatura e una grande abilità da parte del chirurgo che deve essere sempre aggiornato. Ogni mascherina chirurgica ha un costo che può superare diverse centinaia di euro. Per questo motivo la tecnica non è di sicuro fra le più economiche. Il risparmio di tempo alla poltrona e la predicibilità dei passaggi può in parte mitigare questo costo e rendere il prezzo molto simile all’implantologia tradizionale.

Queste controindicazioni, ripetiamo, vanno valutate caso per caso e solo dopo una attenta visita specialistica.

Come vedi l’implantologia mini-invasiva, rispetto al passato, può essere eseguita nella maggior parte dei casi. La presenza della guida chirurgica permette di sfruttare ogni minima zona di osso presente e queste ci consente di evitare tecniche più invasive come le rigenerazioni ossee o gli innesti. Al giorno d’oggi più che mai è possibile svolgere la quasi totalità degli interventi senza tagli col bisturi e punti di sutura. La precisione delle guide chirurgiche grazie ai nuovi protocolli e alle nuove stampanti è sempre maggiore e la metodica ci consente di avere maggiore affidabilità. Una nuova era per l’implantologia adatta anche ai pazienti più anziani e/o paurosi sta iniziando.

Nel limite del possibile abbiamo le soluzioni anche per te che non hai osso o è necessario un intervento di rigenerazione: l’intervento sarà sempre svolto in modalità computer-guidata, con l’unica differenza che verrà aperto un lembo e si procederà con la rigenerazione. Si tratta di un caso raro ma può capitare. Per approfondire la tua situazione però è necessaria una prima visita o un consulto con la telemedicina. Ti invito a farlo inviando un messaggio su Whatsapp al 3661151357. Non esitare siamo disponibili e un operatore ti ricontatterà il prima possibile.

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